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Il Bollo Auto è sicuramente tra le tasse più discusse di sempre: l’abbiamo maledetta, ne è stato annunciato miriade di volte l’abolizione… eppure eccola qua. La tassa di proprietà del veicolo è ancora viva e vegeta e può succedere, per diversi motivi, di vederci notificato tramite cartelle esattoriali, la corresponsione di importi dovuti.
Come difenderti? Come appurare che l’obbligo di dover pagare non sia decaduto per prescrizione? Una delle prime cose da controllare è se il pagamento del bollo auto non sia caduto in prescrizione per legge.
Quando avviene la prescrizione del bollo auto
Un diritto cade in prescrizione quando il titolare non lo fa valere entro i termini stabiliti per legge.
Per quanto riguarda il bollo auto, la prescrizione scatta dopo il 31 Dicembre del terzo anno in cui è stato richiesto il versamento
Esempio: se il pagamento del bollo è scaduto il 20 Maggio 2012, dopo il 31 Dicembre 2015 qualsiasi agente deputato alla riscossione perde il diritto a richiederti la tassa.
Ovviamente durante questi 3 anni non devono esserti stati recapitati “atti interruttivi”, come solleciti di pagamento o avvisi bonari. In questo caso il calcolo dei 3 anni riparte dalla data di ricezione di questi ultimi.
Prima di avventurarti in procedure giuridiche, ti consigliamo di essere perfettamente sicuro di non aver ricevuto comunicazioni di nessun tipo: verifica nel tuo ufficio postale che non ci siano raccomandate in giacenza, oppure che presso gli uffici tributi della tua regione, non esistano eventuali notifiche.
Appurato ciò, potrai fare ricorso e chiedere l’annullamento della cartella esattoriale o dell’avviso bonario.
Il ricorso alla prescrizione del bollo auto: come e quando.
Qualsiasi atto dell’agente di riscossione che venga notificato dopo il 31 Dicembre del terzo anno, potrai dichiararlo prescritto presentando ricorso. Le modalità sono le seguenti:
- Hai ricevuto un avviso bonario da parte della regione: avrai 30 giorni di tempo per rispondere con un’istanza di annullamento per autotutela.
- Hai ricevuto un avviso di accertamento o una cartella esattoriale: dovrai presentare ricorso alla commissione tributaria competente entro 60 giorni dalla notifica
Ovviamente facendo attenzione massima alla presenza di eventuali atti interruttivi.
Non puoi fare ricorso? Opta per il ravvedimento operoso
Il ravvedimento operoso è quell’istituto che ti consentirà di pagare una tassa in ritardo beneficiando di interessi agevolati e sconti sulle sanzioni.
Ti consigliamo di usufruirne se non ci sono i termini di prescrizione, oppure se hai già ricevuto avvisi bonari. Perché? Purtroppo oltre alla sanzione pecuniaria, col passare del tempo vengono applicati interessi (giornalieri o semestrali) che fanno lievitare considerevolmente la cifra che devi alle casse dello Stato.
Ecco un mini-prospetto dei tassi di interesse in base ai termini in cui pagherai il bollo:
- entro i 30 giorni dalla scadenza: sanzione del 2,5% sull’importo del tributo + 3% su base giornaliera
- dopo i 30 giorni ma entro 12 mesi dalla scadenza: sanzione pari al 3% sull’importo del tributo + 3% su base giornaliera
- oltre i 12 mesi: sanzione pari al 30% del valore del tributo + 2,5% semestrale calcolato sull’importo totale
Risorse utili: costo del bollo e controllo dei pagamenti effettuati
Vuoi controllare a quanto ammonta il tuo bollo auto? Oppure vuoi tenere traccia dei pagamenti effettuati? Ecco un paio di risorse utili che possono aiutarti.
1. Costo del bollo auto
Link: ➜ http://bit.ly/Calcolo_Bollo_Auto_ACI
Note: Anche i siti delle regioni ce l’hanno, ma abbiamo trovato molto più comodo il modulo online dell’ACI che ti permetterà, in un paio di click, di capire quanto ti costerà il bollo auto.
2. Stato dei Pagamenti
Link: ➜ http://bit.ly/Stato_Pagamenti_Bollo
Note: In questa pagina potrai controllare i pagamenti effettuati in pochi passaggi. Basterà inserire la targa del veicolo, la categoria, la regione beneficiaria e l’anno di pagamento che si vuole monitorare.